Corenno Plinio, 9 agosto 2023

Nell’agosto 2023 ho pensato di fare un altro pezzo del percorso montano «sentiero del Viandante»: questa volta con partenza da Dervio, un comune che non ero riuscito a vedere sufficientemente bene la volta precedente. Una volta restituito il debito turistico a Dervio, ho ripreso il sentiero montano in direzione Colico e ho scoperto presto che esso passa accanto a un piccolo centro abitato ingiustamente trascurato dalla maggioranza delle guide turistiche. Infatti, su alcune descrizioni della tappa Dervio – Colico del sentiero il paesino Corenno Plinio viene anche menzionato, ma solo in qualità di un punto di riferimento vicino al quale passare per non sbagliare strada. Probabilmente, quelle guide sono tutte scritte per le persone intenzionate a lavorare solo con le gambe e non anche con gli occhi e con la testa.
Ma io, anche quando vado in montagna, non cammino solo per camminare: cerco di includere nel piano della mia escursione pure alcuni centri abitati da esplorare. Avevo dunque previsto di provare a studiare anche Corenno Plinio, ma già al momento dell’arrivo sul posto avevo capito che quello studio sarebbe stato molto più attento e interessante del previsto. Ora posso dire di avere capito benissimo: ho visto che è una località molto piccola, ma molto bella. Probabilmente, è troppo piccola per essere inserita nelle varie liste dei borghi più belli d’Italia o della Lombardia, ma sicuramente merita di essere descritta in un articolo dedicato.

Dal punto di vista formale Corenno Plinio è una frazione di Dervio, ma fisicamente i due paesi sono separati da poco più di un chilometro di distanza. Come Dervio, pure Corenno Plinio si trova sulla riva del lago di Como. La nascita dell’insediamento è non più tarda dell’epoca romana, ma il nome originale Corenno potrebbe essere di epoca medioevale. La parola Plinio, invece, venne aggiunta al nome nel 1861, quando si decise di ricordare (o sfruttare?) in tal modo Plinio il Giovane – un magistrato dell’Impero Romano – che presumibilmente possedette una villa in zona.
Ma l’edificio più antico di Corenno Plinio è attualmente il castello Andreani: la sua prima citazione risale al 1040; si chiama ora con il cognome della famiglia – già feudataria del borgo – alla quale venne attestato alla fine del XIV secolo. Il castello è tuttora di proprietà privata (pare, sempre dei discendenti degli storici Andreani), ma, se ho capito bene, a volte ospita delle visite guidate. Non so se ho perso tanto a non beccare una di quelle visite: il castello è in sostanza solo un recinto con due torri angolari messe in diagonale.

È invece liberamente visitabile la vicina chiesa di San Tommaso di Canterbury, costruita alla fine del XIII secolo.

Sul sagrato della chiesa si trovano tre monumenti funebri in marmo: le Arche degli Andriani (chiamate così utilizzando un altro modo di scrivere il cognome Andreani dei proprietari del castello al quale è attaccata la chiesa), riconducibili al XIV secolo. Sono già interessanti dal punto di vista artistico, ma altrettanto interessante è stato scoprire che prima dell’allargamento della chiesa (eseguito nel 1820) sul sagrato si trovava proprio un cimitero. Non sono riuscito a capire se e dove sia stato trasferito quest’ultimo: attorno alla chiesa non si è visto alcunché del genere…

Gli interni della chiesa sono interessanti prevalentemente per gli affreschi realizzati tra gli anni ’30 e ’50 del XIV secolo.

E ora guardiamo una qualsiasi mappa di Corenno Plinio. Abbiamo già in qualche modo visto il castello e la chiesa. Tutto il resto dell’area edificata – dalla linea sinistra del castello fino al lago (anche più a sud) – è visitabile solo a condizione dell’acquisto di un biglietto, il quale costa 4 euro per ogni persona adulta. A ogni acquirente del biglietto viene regalata una mappa cartacea (!) di Corenno Plinio. L’accesso all’area a pagamento si effettua prendendo una delle tre vie che partono sempre dalla stessa piazza alla quale si affaccia la chiesa appena descritta. All’ingresso delle vie non ci sono dei tornelli o barriere fisiche di altro tipo, ma sulla piazza – dove è collocato pure il chiosco dei biglietti e del merchandising vario – girano dei personaggi in borghese chiamati ad avvertire la gente dell’ingresso a pagamento. Nel centro abitato, invece, ho visto vagare un signore con un gilet arancione sulle spalle e un POS in mano: se ho capito bene, era un controllore che cercava di individuare gli eventuali visitatori infiltratisi clandestinamente nella zona a pagamento.

All’ingresso del paesino, purtroppo, manca un avviso importantissimo: prima di acquistare il biglietto o di sfidare il controllore, valutate bene le forze delle vostre gambe. Il paese è piccolissimo (quasi minuscolo), ma il 90% delle sue vie è comunque fatto di scale o salite/discese, quindi per le persone non particolarmente mobili il giro potrebbe essere un po’ faticoso.

Mi è capitato di incontrare, durante la mia breve visita, alcuni dei 16 residenti ufficiali del paese: anche quando anziani, si spostano con una buona agilità su e giù per le vie (e sono sempre amichevoli e accoglienti con i turisti). In ogni caso, sia sulle vie interne che sul ridottissimo lungolago ci sono delle panchine per riposare.

Il lungolago potrebbe logicamente sembrarvi la parte più bella del paese. Un fatto storico curioso, un po’ sorprendente e allo stesso tempo logico, è: dopo il castello, furono le case vicino al lago a essere più colpite dalle guerre medioevali: succedeva perché gli attacchi nemici venivano spesso fatti dalle flotte lacustre. Di conseguenza, più è vicino al lago un edificio, e più volte nella storia è stato ricostruito: non so se questo fattore abbia in qualche modo contribuito all’aumento della bellezza.

Ma, ormai, Corenno Plinio è un posto pacifico e sereno da secoli. A un certo punto ho pure notato una specie di presepe permanente sul lungolago. Oppure è una installazione che non c’entra alcunché con la religione?

E poi basta: abbiamo già visto praticamente tutto quello che c’era da vedere a Corenno Plinio. Ci resta da vedere solo qualche rara via orizzontale (o quasi)…

… o il modo in cui i residenti abbelliscono gli spazi davanti alle proprie abitazioni.

L’unica cosa che non ho apprezzato è il passaggio dal linguaggio umano al linguaggio burocratico sui cartelli con i nomi delle vie: l’ordine delle parole conta!

Insomma, se e quando vi capita di passare in quella zona, visitate pure Corenno Plinio: è un bellissimo posto!

I commenti sono chiusi.