Piadena, 30 luglio 2016

Un giorno di luglio ho visitato, seppur di passaggio, Piadena (in provincia di Cremona): è una delle località più strane che mi sia mai capitato di vedere in Italia. Un secolo fa (o poco più) avrebbe potuto avere le ambizioni di diventare una città. Anzi, molto probabilmente le ebbe pure, ma poi, per qualche strano motivo, smise di lottare. Ora è un grosso paese densamente edificato con le antiche palazzine di due o tre piani.

Avrebbe potuto essere una città veramente bella.

La chiesa di Piadena ha una facciata un po’ grezza e poco invitante a entrare.

Ma in realtà merita di essere vista soprattutto dentro.

Le lampadine a basso consumo energetico orrende sono esposte alla pari con gli altri oggetti religiosi.

Dopo avere concluso la parte culturale del viaggio, scopriamo che al di fuori dal «centro» del paese si trova una notevole quantità di grosse ville private. Le loro condizioni fisiche e le qualità architettoniche variano, ma in generale è possibile constatare che sono quasi tutte abitate (a differenza di molte altre piccole località italiane che mi è capitato di vedere).

Anche questa, pur non essendo un carcere, è abitata… Che trash…

Paradossalmente, il palazzo più rovinato del paese che ho visto non è il più antico. Ma presumo che sia quello costruito secondo gli standard più bassi del paese. E non mi dispiacerebbe per la sua demolizione.

La destinazione di alcuni altri edifici moderni può essere compresa solo grazie a un suggerimento del pubblico.

Tutti, me compreso, sanno però a cosa serve una pesa pubblica. Finalmente sono riuscito a vederne una funzionante (pare) dal vivo. Se i gestori avessero scritto gli orari in una maniera comprensibile, avrei pure pensato di provare a utilizzarla.

Il tipo di immobile funzionale che si sta invece diffondendo sempre più in Italia è la «Casetta dei libri» per lo scambio dei libri cartacei. La qualità dei libri lasciati dentro dalla gente non è però altissima. Ma si tratta di un difetto prevedibile: anche io mi tengo i libri belli e interessanti.

Sono invece rare, per fortuna, le bacheche comunali dedicate allo sport. Ma il fatto che la bacheca di Piadena non sia dedicata al solito calcio mi sembra degno di una nota positiva.

La Festa di Liberazione a luglio? Beh, questo cartello mi ha spinto al ripasso della storia italiana e questa è una bella cosa.

Ma anche nella vita quotidiana contemporanea possono essere fatte delle piccole scoperte. Un modello di cestino molto diffuso in tutta Italia a Piadena è di due colori e non tutto nero.

Nel centro del paese i coperchi di tutti i cestini sono stati montati al contrario. È una ottima soluzione: mentre nei cestini finisce un po’ meno pioggia, la gente non ha più scuse per gettare i mozziconi per terra o spegnerli contro un muro.

E con questa ho finito la descrizione delle cose interessanti viste a Piadena. Resta da menzionare solo la stazione ferroviaria inspiegabilmente bella (per un paese di tre mila abitanti). Da notare è anche un dettaglio ormai storico: lo sportello per la registrazione delle merci.

Basta, per il resto è un paese in mezzo alla campagna.

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