Gardone Riviera, luglio 2011

Gardone Riviera (in provincia di Brescia) si trova sul Lago di Garda ed è un paese abbastanza bello. Purtroppo non ho fatto in tempo a studiarlo bene, quindi vi mostro solo alcuni piccoli dettagli.
L’architettura è varia per quanto riguarda gli stili e le epoche, di costruzioni interessanti ce ne sono veramente tante.

Sono molto diffuse le panchine in legno e metallo di questo tipo:

I cestini più diffusi non sono originalissimi, in realtà li possiamo vedere in tante altre città italiane.

Di solito è veramente difficile trovare un cartello stradale bello in Italia: dovunque si vedono dei normografi identici in tutto il mondo. A Gardone, per fortuna, ho incontrato questa bellezza:

Ecco, a questo punto mi giustifico: ho dedicato poco tempo al paese perché l’obbiettivo principale della mia visita era il «Vittoriale degli italiani», cioè la residenza di Gabriele d’Annunzio.

A tutto il Vittoriale si accede con un biglietto unico, abbastanza costoso.

Una volta entrati, la prima cosa da vedere è la mostra «d’Annunzio segreto»: una raccolta di alcuni oggetti personali del poeta. Per esempio, alcune sue note scritte a mano.

Oppure scarpe e vestiti.

Visitata questa piccola mostra, si può decidere se vedere prima la casa o il giardino. Nella casa fanno entrare solo 12 persone alla volta, quindi c’è quasi sempre una bella fila. In più, non è permesso fotografare dentro. Quindi accontentatevi della mia rassicurazione: la casa di d’Annunzio è molto interessante.
E ora vediamo il giardino. Gli ammiratori di d’Annunzio hanno portato, poco prima della mia visita, una pietra dall’Himalaya.

Nel 2004 vicino all’anfiteatro è stato installato un cavallo blu (opera in resina di Mimmo Paladino).

L’anfiteatro stesso ha una buona acustica: si sentivano tutte le bestemmie degli operai che stavano montando un palco.

Le panchine doppie di marmo sono sparse numerose in tutto il giardino:

Su tutto il territorio del giardino (piuttosto vasto) si incontrano delle opere d’arte originali nella loro composizione.

Il giardino è diviso, in un certo senso, in due parti: quella «alta» (con varie aree simboliche) e quella della discesa verso il lago. Una delle componenti più interessanti della parte «alta» è Arengo: il posto in cui d’Annunzio si riuniva con i legionari fiumani.

La parte del giardino che scende verso il lago è composta da piccoli giardinetti orizzontali collegati tra loro, nella maggior parte dei casi, da piccole scale.

Anche da questa parte la simbologia è diffusa.

A metà percorso troviamo il cimitero degli amati cani di d’Annunzio. Vi sono tre lapidi (ero riuscito a leggere solo i nomi di Zan Zan e Krissa) e il cartello «Qui giacciono i miei cani».

Ma in generale si può dire che il giardino è molto «militarizzato». Ecco, per esempio, un cannone della Prima guerra mondiale (chi lo ha piazzato sotto un arco non era sicuramente un grande stratega militare:).

Su un pendio è stata montata la parte anteriore della nave militare «Puglia», ricevuta da d’Annunzio in regalo dalla Marina.

Non sono riuscito a scoprire la sorte della parte posteriore. Ma sono sicuro che non è stata nascosta sotto terra. Nel punto d’incontro tra la nave e la collina vediamo degli elementi della nave ricostruiti in pietra.

Del resto la nave è stata mantenuta nello stato originale. I due cannoni, per esempio, sono veri (anche se tappati).

Sulla prua sono stati smontati solo alcuni piccoli elementi dei (per esempio, alcune parti del verricello).

Il ponte di comando, una delle parti più interessanti, purtroppo era chiuso. E mentre mi arrampicavo la gente mi guardava strano…

Beh, poi nel giardino, su una altura, c’è anche il mausoleo di d’Annunzio ed i suoi amici più stretti. Le torrette che vedete sono le tombe, ma alcune di queste sono vuote (pur essendo dotate di nomi dei «proprietari»).

Il famoso aereo di d’Annunzio era difficile da fotografare perché collocato in un ambiente troppo buio. Mentre la barca militare MAS 96 posava bene.

Insomma, il Vittoriale è un posto interessante e bello. Se non avesse cominciato a piovere l’avrei girato (e fotografato) di più. Andateci anche voi quando avete tempo.

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