Con il presente articolo torno indietro nel tempo – rispetto ai modelli precedentemente descritti – e vi racconto del fuoristrada GAZ-64 soprannominato «Ivan Willys».
Si ritiene che sia stato il primo fuoristrada russo ad essere stato prodotto in serie. L’idea della sua creazione è nata all’inizio del 1941 dopo che un alto ufficiale responsabile delle risorse tecniche dell’esercito sovietico ha letto su una rivista specializzata della creazione dell’americano Bantam BRC 40. L’aspetto del fuoristrada americano era questo:
Nonostante le proteste degli ingegneri, il ministro della Industria meccanica pesante ha imposto la massima fedeltà della futura auto alle caratteristiche tecniche del prototipo americano. Proprio a questo è dovuta la carreggiata di appena 1250 mm, la portata di 400 kg e le dimensioni: lunghezza 3305 mm, larghezza 1530 mm, altezza 1690 mm. L’altezza dal suolo era di 210 mm. La versione standard del GAZ-64 pesava 1200 kg.
Il cambio era a 4 marce. Sul ponte anteriore venivano utilizzate le sospensioni composte da quattro strati da 1/4 di ellisse: aumentavano la capacità di superare gli ostacoli verticali (fino a 0,5 metri) ma erano molto fragili.
Su ogni asse erano installati due amortizzatori idraulici di azione unilaterale e, sul ponte posteriore, lo stabilizzatore trasversale.
La velocità massima del GAZ-64 era di 100 km/h. I due serbatoi erano da 43 e 27 litri.
In tutto sono stati prodotti 672 esemplari del GAZ-64, quasi tutti tra il 1941 e il 1942. Mentre dall’aprile 1942 al giugno 1943 sono stati prodotti anche 3903 mezzi corazzati GAZ-BA-64, aventi la stessa parte mobile del semplice GAZ-64. Avendo sempre la carreggiata stretta e il baricentro alto, questi mezzi corazzati si ribaltavano molto facilmente: è per questo che la loro produzione è durata poco.
Tornando al modello base: il GAZ-64 era a quattro posti, ma altre due persone potevano sedersi sopra le rientranze delle ruote.
Ideato come un mezzo di trasporto degli ufficiali da campo, sulla pratica il GAZ-64 veniva utilizzato per trainare i pezzi di artiglieria e spostare i soldati a brevi distanze (si racconta che a volte riuscivano a salirci anche in otto o nove).
Il tetto era fatto di tela catramata. Per facilitare la salita e la discesa dei passeggeri l’auto non aveva le portiere, ma dei varchi che in caso di necessità potevano essere chiusi con egli appositi pezzi di tela.
Ai giorni nostri sono giunti pochissimi GAZ-64. La maggior parte dei veicoli «restaurati» in realtà sono dei falsi: lo si capisce dalla rete del radiatore prestampata (pezzo unico) e il manubrio con quattro raggi anziché due originali. E’ che alcuni appassionati riescono a comprare il modello successivo (il GAZ-67, ne scrivo la prossima volta) e spacciarlo per il vecchio GAZ-64. Sulla foto seguente, invece, vediamo uno di rarissimi esemplari originali restaurati (non so perché gli hanno fatto alcune linee arrotondate: è storicamente sbagliato).