Novara è una simpatica cittadina piemontese quasi attaccata al confine tra il Piemonte e la Lombardia. In generale, l’organizzazione degli spazi pubblici urbani e il ritmo della vita che si osserva per strada fanno capire sin da subito che si tratta di una tranquilla e benestante località di provincia.
Questo non significa, però, che Novara sia una città brutta. Al contrario, è piena non solo di edifici storici grandi, belli e importanti (sicuramente le guide turistiche e artistiche specializzate ne parlano meglio di quanto lo possa fare io), ma anche di contrasti architettonici spesso interessanti. Infatti, in molti luoghi della città ho potuto osservare il miscuglio di diversi stili ed epoche che non fa apparire alcun palazzo completamente estraneo alla stilistica generale della sua zona. Direi che quasi sempre si osserva un passaggio graduale dall’antico al moderno.
Chi visita le città solo o prevalentemente per vedere gli edifici antichi, troverà a Novara degli esemplari di diverso grado di qualità. Anche la quantità non manca.
A chi sarà insoddisfatto, appunto, per la quantità, converrebbe provare a non limitarsi alle sole vie principali. Anzi, scegliendo dei percorsi apparentemente poco ovvi rischierà di fare delle scoperte più o meno strane e sorprendenti. Come, per esempio, la sede del Tribunale di Novara nascosta in un viuzzo meno che secondario. In più, conviene prestare attenzione ai piccoli dettagli.
La vera antichità locale è, invece, molto minimalista. Su queste due foto potete vedere circa il 95% dei resti delle mura romane presenti (o almeno quelli visibili) in città:
Da definire scandalose sono invece le condizioni in cui si trova il castello sforzesco di Novara (XIII–XV secolo). Non mi sarei stupito di vedere un castello fortemente rovinato dal tempo. Purtroppo, però, ho trovato un castello «ristrutturato» dall’uomo. Tra la seconda metà degli anni ’80 del secolo scorso e il 2016 sono stati eseguiti diversi importanti interventi volti al «recupero» del castello… Chi non era contento per il risultato del restauro del Teatro alla Scala nei primi 2000, di fronte a questa profanazione sarebbe morto per l’arresto cardiaco:
Per il resto la città è da considerare simpatica e, a volte, dotata di un buon senso dell’umorismo. In quale altra città avreste visto Garibaldi che osserva con lo sdegno il pescatore delle monetine da fontana?
Nell’ambito dei monumenti più funzionali si distinguono le targhe con i nomi delle vie del centro. Sono molto diffusi ben due modelli, entrambi in marmo. Il primo modello è un grande rettangolo con una cornice scolpita (non mi ricordo di avere visto una cosa del genere in Italia):
Il secondo modello è quasi un quadrato, sempre grande:
Solo in una occasione ho notato una semplice targa low cost metallica inserita in una inspiegabile cornice.
Ormai pensavo di avere visto – nel corso degli anni – tutte le varianti possibili dei parcheggi per le biciclette, ma Novara è riuscita a sorprendermi anche in questo senso.
Nel centro storico della città sono installati dei grappoli di cestini per la vera raccolta differenziata dei piccoli rifiuti (con un utilissimo posacenere sopra). Non so se poi tutto venga buttato insieme, ma almeno non è un unico sacco nascosto sotto un coperchio con tre buchi (eh sì, capita).
I postini di Novara si spostano non in auto, ma con dei tricicli che prima ritenevo tipici dei comuni più piccoli.
Insomma, Novara è una piccola e tranquilla città di provincia che merita di essere visitata. Se avete l’obiettivo di farvi un giro in qualche posto bello ma poco impegnativo, passateci pure.