È noto che i Paesi baltici sono riusciti nell’impresa fallita da tutte le altre ex repubbliche sovietiche: quella di tornare in un colpo ad essere quello che erano prima della «adesione» all’URSS. Nel loro caso specifico sono tornati ad essere degli Stati europei. Solo a partire dal 2004 fanno parte, tutti e tre, della Unione Europea. E l’Europa occidentale dovrebbe gioire per questo ritardo. Perché fino al 1997 in Lettonia veniva prodotto il minibus RAF-2203.
Beati voi che non avete mai fatto un viaggio con esso…
La RAF (Rigas Autobusu Fabrika) è stata fondata nel 1951 a Riga e si è sempre specializzata nella produzione degli autobus di piccola dimensione. Il modello più «riuscito», e quindi il più diffuso in URSS, è stato, appunto, RAF-2203, prodotto dal 1976 al 1997. Agli ingegneri che si sono occupati della sua progettazione (partita nel 1965) sono stati dati un motore da berlina di produzione russa e un ordine: costruirci attorno un minibus da 12 posti. E’ venuto fuori un vagone lungo 4980 mm, largo 2035 mm, alto 1970 mm e pesante 1815 kg. La trazione è posteriore, i freni sono a tamburo.
Il motore era della berlina GAZ-24 Volga, con 4 cilindri in linea; l’alluminio è stato uno dei suoi materiali prevalenti. La velocità massima era di 120 km/h. Il serbatoio era da 55 litri, i consumi 15 litri per 100 km a regime misto.
La vettura ha quattro porte. Tre di queste sono, ovviamente, per le persone.
La quarta porta è quella posteriore del vano bagagli (piccolissimo) è fissata in alto.
Su alcune versioni destinate a degli scopi specifici, la porta posteriore era sdoppiata e verticale. Ma queste versioni della RAF erano pochissime; io, personalmente, non ne ho mai vista una in vita mia.
Non posso non menzionare la carrozzeria: era di pessima qualità e aveva tutti i problemi possibili e immaginabili. Saldatura che non reggeva, la vernice che si staccava, misure anticorrosive quasi nulle. In più, il fondo della macchina era fatto in legno compensato (non è uno scherzo!).
Il posto del guidatore è tipico di quei tempi:
Bisogna precisare che la RAF-2203 è stato il primo minibus sovietico che può essere considerato spazioso dentro. I posti per i passeggeri nella vita reale avevano questo aspetto:
Vi sarete sicuramente accorti dello spazio stranamente inutilizzato davanti: ci poteva stare un altro sedile.
In realtà sotto quella «collina» si nascondeva il motore verticale. Ciò comportava, tra l’altro una grossa scomodità: in caso di un guasto per arrivarci al motore il meccanico doveva smontare una parte degli interni.
In più, uno dei principali difetti della RAF-2203 era la cattiva distribuzione del peso. Il motore troppo pesante faceva trasmettere più del 55% del peso totale sul ponte anteriore. Questo, tra l’altro, comportava una cattiva tenuta di strada. Quindi tanti autisti cercavano di ribilanciare la macchina con dei pesi posizionati nel vano bagagli.
La RAF-2203 veniva largamente utilizzata non solo come minibus ma, fino ai primi anni ’90, anche in qualità di ambulanza:
In vent’anni le ambulanze della RAF si sono evolute pochissimo:
Ecco: uno dei pochi punti forti della RAF-2203 era l’abbondanza dello spazio interno, il quale era sufficiente per tutte le attrezzature mediche:
Quindi l’ultima versione di queste ambulanze era diversa dalle precedenti solo esteticamente:
La rianimazione mobile costruita sulla base della RAF-2203 si distingueva solo per l’altezza:
Insomma, assieme alle UAZ 469 (vedi l’articolo precedente) la RAF-2203 è stata una delle macchine più utilizzate dai vari enti statali: non solo dal Ministero della Salute, ma anche da quelli degli Interni e della Difesa.
E con l’avanzata della perestroika di Gorbachev è stata concessa anche ai privati, a partire dal 1987, la possibilità di acquistare le vetture della RAF. Che venivano pubblicizzate in questo modo:
Anch’io, da piccolo, ne ho avuta una:
Per la gente pignola allego un file tecnico.
Il 6 settembre 1991 la RAF è diventata una Società per Azioni ed ha cominciato a progettare dei nuovi modelli da produrre. La produzione della maggior parte di questi, però, non è mai partita per mancanza di investimenti. Si è scoperto, inoltre, che la maggior parte degli ordini per le vetture della 2203 proveniva dalla Russia, dove nel 1996 è partita la produzione dei minibus della GAZ, ormai più moderni e quindi superiori tecnicamente. Di conseguenza, gli ordini sono scesi a picco in pochi mesi. Mentre sul mercato interno i modelli della RAF non hanno più retto la concorrenza degli analoghi europei, quelli della Mercedes in primis. Nel 1997 la RAF ha chiuso gli stabilimenti. Nel 1998 è stata dichiarata la bancarotta.
L’Europa è salva.